Il gesto grafico accompagna il percorso evolutivo di ognuno di noi e ne registra le diverse tappe, traducendo e riflettendo i diversi stati mentali. Quando si pensa alla scrittura si è portati a considerare questa attività come il punto iniziale di un processo di apprendimento che comincia con il momento della alfabetizzazione e della scolarizzazione. In realtà
la scrittura è l'ultimo tassello di uno sviluppo assai lento e progressivo che dallo scarabocchio passa attraverso il disegno per approdare alla scrittura. La grafologia dell'età evolutiva studia quindi tutto ciò che è inerente all'espressione grafica già a partire dalle prime manifestazioni fino a tutto il percorso di crescita dell'individuo.
Il rieducatore è un grafologo professionista che ha seguito una formazione specifica in rieducazione della scrittura. Esercita la sua professione con sedute individuali, interfacciandosi con l'ambiente scolastico, psicopedagogico e medico. Interviene sulla postura e sull’impugnatura, propone esercizi di motricità generale e fine, aiuta ad acquisire o sviluppare la distensione psicomotoria. Significa che opera per ridurre la tensione, sviluppare la flessibilità e permettere alla scrittura di trovare il proprio ritmo, sia nella velocità, sia nella pressione. Accompagna lo scrivente, non solo bambini e adolescenti ma anche adulti, negli esercizi di pregrafismo e nel recupero del corsivo, così da correggere i gesti che producono tensione, lentezza o maldestrezza. Infine, oltre all'aspetto puramente grafico, l'obiettivo ultimo è quello di suscitare il piacere di scrivere, promuovendo la scrittura da mezzo tecnico e necessario ad azione personale gratificante.
«La storia della scrittura si crea attraverso le persone che scrivono. La scrittura è una espressione fragile, influenzabile e le sue strade sono varie quanto quelle che l’individuo ha usato durante la sua intera storia: alla unicità e all’imperfezione di ogni uomo corrisponde l’unicità e l’imperfezione della sua espressione, della sua scrittura. Nonostante i suoi limiti, le sue costrizioni l’atto scrittorio offre una soddisfazione sensoriale, estetica, che non è solo intellettuale. Spetta a ciascuno di noi agire, intervenire, prima di tutto per se stessi e in tal modo accordare alla scrittura tutto il suo valore, la sua ricchezza e la sua fecondità. La scrittura è Segno e porta Significato»
Robert Olivaux